Śrī Deva Rao Kulakarnijī
Adhyātma Yoga
Il Brahmajñākavi (poeta conoscitore del Brahman) Śrī Deva Rao Kulakarnijī fu un celebre compositore di musica tradizionale e discepolo advaitin di Pūjya Satchidānandendra Sarasvatī Svāmījī. Oltre a questo saggio, il Brahmajñākavi ha pubblicato in kannaḍa il libro Śaṃkara Vedānta Saurabha. Il presente breve trattato Adhyātma Yoga è stato pubblicato per la prima volta in kannaḍa nel 1963 e in inglese nel 1980, seguendo la traccia dei Prasthānatraya Bhāṣya. Deva Raojī voleva così far chiarezza sul termine e sul concetto di adhyātma.
1. Adhyātma Yoga
Nel Vedānta con la formula Adhyātma Yoga s’intende con precisione la presa di coscienza della realtà dell’Ātman supremo (Paramātman) a cui ‘si giunge’ per mezzo del metodo conoscitivo del ‘neti neti’, al di là di ogni sforzo o concentrazione mentale. L’Adhyātma Yoga (o dhyāna yoga, nel linguaggio della Bhagavad Gītā) è Vastu Tantra, ovvero conoscenza di una cosa così com’è, indipendentemente dalla volontà o dal desiderio di chi la raggiunge. Non è, quindi, un Kartṛ Tantra, cioè una meditazione o una qualsiasi altra azione compiuta per volontà o desiderio di un esecutore o agente. L’Adhyātma Yoga non appartiene, dunque, al dominio dell’azione né produce alcun risultato nuovo anteriormente inesistente. Consiste nel riconoscere la reale natura del Sé attraverso un procedimento peculiare e unico di attenta osservazione secondo le indicazioni upaniṣadiche.
2. Adhyātma Yoga
Abbiamo già esaminato il significato della parola Adhyātma. Ora conosceremo il significato di Adhyātma Yoga. Di solito con la parola Yoga si denota lo Yoga di Patañjali, il rāja yoga, lo haṭha yoga ecc. Ma nei Prasthānatraya Bhāṣya con yoga s’intende qualcosa di molto diverso…
3. Adhyātma Yoga
L’aspirante non dovrebbe avere le seguenti idee sbagliate: 1) Che a conclusione di questo Adhyātma Yoga si entri in samādhi (nirvikalpa samādhi o transe). 2) Che si ottengano strane esperienze anomale di sentire suoni meravigliosi o di vedere visioni affascinanti ecc.. 3) Che si acquisiscano siddhi o poteri miracolosi.
4. Adhyātma Yoga
Secondo i Śaṃkara Bhāṣya, ci sono tre mezzi diretti per la conoscenza del Sé, che sono chiamati śravaṇa (ascolto), manana (riflessione) e nididhyāsana (contemplazione). Nididhyāsana è già stato trattato in dettaglio nel secondo capitolo intitolato “Adhyātma Yoga”. Qui, a beneficio degli aspiranti si vuole discutere degli altri due tipi di sādhanā, cioè śravaṇa e manana.