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24. Come il cristianesimo divenne una religione autonoma dal Giudaismo

    Come il cristianesimo divenne una religione autonoma dal Giudaismo

    La domenica di Pasqua alcuni discepoli si recarono a visitare il sepolcro di Gesù e lo trovarono vuoto. Il corpo era sparito, lasciando soltanto le bende con cui era stato avvolto. In questo modo i discepoli proclamarono la resurrezione del Cristo dal regno della morte. Essi affermarono che questo miracolo, unico nella storia dell’umanità, era il segno di un rinnovato legame tra Dio e gli uomini: la nuova alleanza. Invece i detrattori ebrei accusarono i cristiani di aver trafugato il cadavere per fabbricare artificialmente il miracolo. Contro le accuse dei detrattori, “Pietro disse al popolo: «Uomini d’Israele, perché vi meravigliate di questo e perché continuate a fissarci come se per nostro potere o per la nostra religiosità avessimo fatto camminare quest’uomo? Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino1»”2.
    Sia la spiegazione miracolistica dei discepoli di Gesù sia quella malevola degli altri israeliti sono evidentemente erronee agli occhi di chiunque abbia un minimo di conoscenze iniziatiche. Infatti, ben lungi di trattarsi di un caso “unico nella storia dell’umanità”, la reintegrazione dei propri elementi costitutivi (pañcabhūta) nei taṅmātra, con la relativa scomparsa del corpo grossolano, è relativamente frequente in ambienti iniziatici; in modo particolare tra le scuole alchemiche, taumaturgiche ed astrologiche3. Si tratta del fenomeno chiamato brahmalina, che consiste nell’assunzione dello sthūla nel liṅga śarīra4. I brahmalina, come anche i ciraṅjīvin, devono però restituire i loro pañcabhūta alla manifestazione grossolana universale (adhibhautika prapañca) in Virāṭ, prima della conclusione del loro ciclo cosmico d’esistenza. Perciò anche Gesù ritornerà sulla terra5 e, assieme a tutti quelli che avevano trasmutato il corpo grossolano in corpo sottile (Elia, Enoch ecc.), lo renderà ai cinque elementi.
    L’interpretazione che i cristiani danno alla “resurrezione” di Gesù, come anche di altri episodi meravigliosi attribuiti al loro fondatore, consiste nella confusione tra la spiegazione iniziatica di tali fenomeni e la trasformazione di tale spiegazione in dogmi fideistici essoterici che il credente deve accettare in forma acritica. La confusione tra un piano esoterico e uno essoterico sta alla base delle diverse anomalie del Cristianesimo. Questa assenza di discriminazione ha comportato fin dalle origini una drammatica contrapposizione tra fede e ragione, che nei secoli più recenti s’è trasformata nella rivalità tra fede religiosa e scienza atea. La ragione di questa situazione sta nel fatto che una via iniziatica ebraica (il saṃpradāya esseno di Gesù), si trasformò in una religione essoterica per non ebrei, il Cristianesimo. Cerchiamo ora di capire come ciò accadde.
    Gli ebrei della diaspora, dispersi nelle numerose città del vasto Impero Romano, non erano amati a causa dell’esclusivismo della loro religione e della loro ostilità contro la tradizione delle popolazioni che li ospitavano. Spesso erano oggetto di espulsioni e di repressioni6. Per poter salvarsi dalle reazioni delle altre popolazioni, i giudei usarono due metodi di propaganda a loro favore: il primo consisteva nel tentativo di convertire i Re e la classe dirigente alla loro religione, tentativo che ebbe poca fortuna. Il secondo consisteva in una azione di semi-conversione delle caste più basse, in modo da avere una base sociale più numerosa a loro favorevole. Questi semi-convertiti (Ebr.: ger-toshab), diventavano così sostenitori della comunità giudaica, senza però esserne del tutto integrati perché comunque i giudei dovevano rimanere l’élite tra tutti i popoli7. Erano disprezzati dai veri giudei, ma tollerati perché i ger-toshab rispettavano la loro superiorità. Fu soprattutto tra questi semi convertiti che si diffuse la prima predicazione degli apostoli di Gesù. Ovviamente era una predicazione fatta da ebrei discepoli del Messia ad altri ebrei o ebraizzati. E quando nei testi del Nuovo Testamento della Bibbia si parla di conversioni di alessandrini, ateniesi, tessalonicesi, romani ecc., si deve intendere che gli apostoli, rivolgendosi alle comunità di giudei e di ger-toshab residenti ad Alessandria d’Egitto, ad Atene, Tessalonica e Roma, li convincevano a riconoscere Gesù come il Messia.
    Due personaggi, che operarono presso le comunità della Diaspora, furono molto importanti per la nascita del Cristianesimo come religione autonoma: San Paolo e San Giovanni Evangelista.
    San Paolo era un sacerdote fariseo che all’inizio era stato fortemente avverso alla predicazione di Gesù. Ebreo di elevata casta e molto colto, faceva parte di quella categoria sacerdotale che controllava il Sinedrio8 del Tempio. Fortemente influenzato dai Misteri ellenistici, godeva anche della cittadinanza romana, cosa che gli conferiva uno status sociale molto prestigioso. Non incontrò mai Gesù di persona, ma lo conobbe durante un’estasi, cosa che lo indusse ad abbracciare l’insegnamento del Messia. Predicando l’insegnamento di Gesù ai ger-toshab della Diaspora, si accorse che essi, che erano degli ex pagani, apparivano più disposti degli altri ebrei ad accettare la Buona Novella (il Vangelo). Egli insegnava che Gesù, grazie alla sua santità di nascita e alla sua vita pura, s’era unito a Dio dopo la morte, e nel cielo sedeva alla destra di Dio Padre9. Questo fu accettato con facilità dai ger-toshab, che conoscevano molti esempi di divinizzazione di eroi della religione che professavano anteriormente. Apoteosi (lat.: apotheosis, gr.: ἀποθέωσις) significa deificazione e nella mitologia greco-romana, spesso gli eroi, dopo la morte, erano assunti in cielo come Dei. Fu così che San Paolo diede inizio alla credenza che l’uomo Gesù era anche Dio. Poiché i ger-toshab accettavano facilmente questa predicazione, San Paolo dichiarò nel primo concilio di Gerusalemme (50 d.C.) che per essere cristiani non era necessario essere circoncisi e seguire la legge mosaica, abolendo così tutte le prescrizioni alimentari dell’ebraismo. Alcuni discepoli di Gesù accettarono la riforma paolina, altri la respinsero rientrando di fatto nel giudaismo ortodosso. Da questa spaccatura della comunità originaria, nacque la nuova religione autonoma dal Giudaismo: il Cristianesimo. I rituali ebraici che Gesù aveva seguito in vita furono trasformati nei nuovi riti cristiani, con intenzioni, forme e interpretazioni diverse. Con il tempo il cristianesimo sostituì la legge esteriore mosaica, simile alla sari‘a islamica, con le leggi del diritto romano (lat.: jus romanum). La religione fu organizzata socialmente come una assemblea, la Chiesa (lat.: ecclesia; gr. ἐκκλησία = sskr. sammelana): gli apostoli e i loro successori furono chiamati direttori, vescovi (gr.: επίσκοποι, epìscopoi), e i discepoli di Gesù anziani, preti (gr.: πρεσβύτεροι; presbýteroi); gli altri credenti rimanevano laici. Con l’andar del tempo e la romanizzazione della Chiesa, il vescovo di Roma divenne il più importante dei vescovi e assunse il titolo di Pontefice (lat.: pontifex, costruttore di ponti, tra questo e l’altro mondo) e di Papa, ossia di “padre”. Ma tutto questo appartiene esclusivamente al versante essoterico del Cristianesimo.
    S. Giovanni Evangelista, autore di un Vangelo, dell’Apocalisse, di tre Epistole e di alcuni testi poi dichiarati apocrifi (ossia occulti), non fu un apostolo di Gesù, come sostengono i teologi cristiani. San Giovanni apostolo era un pescatore della Galilea, mentre l’Evangelista era un dotto sacerdote gerosolimitano del Tempio. L’Evangelista aveva ospitato a Gerusalemme in casa sua l’ultima cena e, dopo la morte di Gesù, aveva tenuto con sé Maria, madre del Cristo come fosse sua madre. Più tardi se l’era portata nel suo esilio nell’isola di Efeso. Il sacerdote Giovanni era uno dei discepoli segreti di Gesù; fu, dunque, uno di coloro che trasmisero ai posteri la catena della trasmissione iniziatica (paramparā) del Messia. Questa organizzazione iniziatica, spesso impropriamente chiamata “Chiesa di Giovanni”10, continuò lo stile di vita ascetica degli Esseni sotto la forma monastica11. S. Giovanni, che conosceva profondamente sia l’esoterismo giudaico, sia i Misteri greci, diede origine alla dottrina del Dio uno e trino, la Trinità. La mente umana concepisce l’unico Dio attribuendogli tre caratteristiche: la prima è quella del Dio-Padre, che rappresenta l’essere (sat) stesso di Dio. La seconda caratteristica è il Dio-Parola (gr.: λόγος; leggasi lògos), principio cosciente (cit) della manifestazione che agisce in forma vibratoria. La terza caratteristica è lo Spirito Santo, che è il principio di pienezza e armonia (ānanda) nella totalità del Dio unico12. Il lògos è anche il principio di rivelazione che si è manifestato tra gli uomini nella persona di Gesù. Questa dottrina fu accettata in forma dogmatica anche dalla religione essoterica predicata da S. Paolo. Invece l’essoterismo della nuova religione non spiega come il principio vibratorio cosciente possa essere usato come metodo (prakriyā) affinché gli uomini possano usarlo come mantra per raggiungere Dio. In un prossimo capitolo dedicato alla pratica dell’esicasmo esamineremo il metodo iniziatico cristiano trasmesso segretamente da S. Giovanni.

    Gian Giuseppe Filippi

    1. San Pietro allude qui all’episodio di Bar-Rabbas. V. il capitolo precedente n. 23, Gesù il Cristo.[]
    2. Atti degli Apostoli, III.12-14. Nei testi sacri del Cristianesimo (Vangeli, Atti degli apostoli, Epistole, Apocalisse, ossia il Nuovo Testamento della Bibbia) la responsabilità della condanna di Gesù è sempre indiscutibilmente attribuita ai Giudei. I Cattolici e i Protestanti contemporanei, per ingraziarsi il favore del potere internazionale incontrastato dello Stato d’Israele, sta tentando di falsare la storia e di colpevolizzare i Romani. Con il recentissimo slogan “politically correct”, che considera loro “fratelli maggiori” i giudei, i cattolici stanno negando l’importanza della romanità per la loro Chiesa. Vedasi il prosieguo.[]
    3. Non a caso Gesù è sotto l’influenza del pianeta Mercurio (sskr.: budha) che corrisponde all’insegnamento delle scienze intermedie.[]
    4. Si potrebbero menzionare molti casi di brahmalina, come quello mahābhāratiano di Yudhiṣṭhira, quelli di Dattātreya, di Kabīr e quello più recente della madre di Ramaṇa Maharṣi. Anche la tradizione tibetana conosce diversi casi di quello che definisce “corpo di luce”. Quest’ultima designazione allude al taijasa  degli hindū e corrisponde al carro di fuoco del profeta Elia.[]
    5. S. Paolo, I Epistola ai Tessalonicesi, IV.10.[]
    6. Queste reazioni antigiudaiche si ripeterono nel corso dei millenni. Gli zeloti operavano guerriglia e terrorismo presso le popolazioni che li ospitavano. Al giorno d’oggi i musulmani tengono un comportamento assai simile nei paesi in cui si stabiliscono. Si tratta di una tendenza eversiva comune a tutte le religioni semitiche, che si riporta alle loro origini rākṣasikā. Vedi i capp. 7 e 8 di questa serie dedicati ad Atlantide.[]
    7. ger-toshab erano esentati dal seguire i dieci comandamenti di Mosè e dalla circoncisione. Questa mutilazione genitale maschile è considerata il “segno del patto con Yehovah”. Questi semi-convertiti di fatto rappresentavano una categoria sociale inferiore e servile, come sono “quelli del libro” (ahl al-kitāb) nei paesi islamici.[]
    8. Il Collegio dei sacerdoti (kohanim) del Tempio, che svolgevano anche la funzione amministrativa di governo, di senato e di tribunale religioso per delega romana.[]
    9. Analogamente, anche nello Yoga darśana e nel Tantrismo è riconosciuta questa unificazione (yoga samādhi) di un essere umano con Īśvara come risultato delle loro pratiche.[]
    10. Questo saṃpradāya non può essere definito “Chiesa” perché non ha la struttura assembleare esteriore, essendo formata esclusivamente dal maestro (guru) e dai suoi discepoli (śiṣya).[]
    11. Nei primi secoli del Cristianesimo monaco (gr.: μοναχόςmonakòs, solitario: dal gr.: μόνος, mònos, solo) significava iniziato (dīkṣita).[]
    12.  I nostri lettori hindū riconosceranno facilmente l’analogia che intercorre tra la Trinità e il concetto di Saccidānanda.[]

    24. How Christianity became a religion independent from Judaism

      How Christianity became a religion independent from Judaism

      On Easter Sunday, some disciples went to visit the tomb of Jesus and found it empty. The body had disappeared, leaving only the bandages with which it had been wrapped. Consequently, the disciples proclaimed the resurrection of Christ from the afterworld. They proclaimed that this miracle, unique in the history of humanity, was the sign of a renewed bond between God and men: the “New Covenant”.
      On the contrary, the Jewish detractors accused the Christians of having stolen the body to artificially forge the miracle. Against the accusations of the detractors, “Peter said to the people: «Men of Israel, why are you amazed about this man? Why are you staring at us as though we have made him walk by our own power or godly life? he God of our ancestors Abraham, Isaac, and Jacob has glorified his servant Jesus. You handed Jesus over to Pilate. You rejected him in Pilate’s presence, even though Pilate had decided to let him go free; but you have rejected the Holy One and the Just, and whished a murderer to be granted to you1»“.2
      Both the miracle explanation of followers of Jesus and the malevolent one of the other Jews are evidently erroneous in the view of anyone with a minimum of initiatic knowledge. In fact, far from being a case “unique in the history of humanity”, the reabsorption of one’s constitutive pañcabhūtas into the taṅmātras, with the relative disappearance of the gross body, is relatively frequent in initiatic environments; in particular among the alchemical, thaumaturgical and astrological schools3. In saṃskṛt this phenomenon is called brahmalina, which consists in the absorption of the sthūla into the liṅga śarīra. However, the brahmalinas and the ciraṅjīvis must return their pañcabhūtas to the universal gross manifestation (adhibhautika prapañca) in Virāṭ before the conclusion of their cosmic cycles of existence. Therefore, also Jesus will return to earth4 and, together with all those who had transmuted their gross bodies into subtle ones (Enoch, Elijah etc.), will render his to the five elements.
      The interpretation that Christians give to the “resurrection” of Jesus, as well as other wonderful episodes attributed to their founder, consists in the confusion between the initiatic explanation of such phenomena and the transformation of this explanation into exoteric fideistic dogmas, which must be accepted by the believers in uncritical form. The confusion between the esoteric and the exoteric levels is at the base of the various anomalies of Christianity. This absence of discrimination has entailed from the beginning a dramatic conflict between faith and reason, which in recent centuries has been transformed into the rivalry between religious faith and atheistic science. The cause of such situation is that a Jewish initiatic path (the Essene saṃpradāya of Jesus) was transformed into an exoteric religion for non-Jews, the Christianity. Let us now try to explain how this happened.
      The Jews of the Diaspora, dispersed in the numerous cities of the vast Roman Empire, they were not well seen due to the exclusiveness of their religion and their hostility against the tradition of their hosting populations. They were often subject to expulsions and repressions5. In order to save themselves from the reaction of the local populations, the Jews used two methods of propaganda in their favor: the first consisted of trying to convert the Kings and the ruling classes to their religion; an effort that had little success. The second consisted in an action of semi-conversion of the lower castes, in order to have a larger social base favorable to them. Thus, these semi-converts (Heb.: ger-toshab) became supporters of the Jewish community without, however, being fully integrated in it since the Jews had to remain the elite above all other peoples6. The ger-toshab were despised by true Jews, but tolerated by them because respectful of their superiority. It was especially among these semi-converts that the first preaching of the apostles of Jesus spread. Obviously, it was a preaching made by Jewish disciples of the Messiah to other Jews or Judaizers. And when in the texts of the Biblical New Testament we read of conversions of Alexandrians, Athenians, Thessalonians, Romans, etc., it is to be understood that the apostles, addressing the communities of Jews and ger-toshab residing in Alexandria in Egypt, in Athens, Thessalonica and Rome, were convincing them to recognize Jesus as the Messiah.
      Two personalities, who were active in the communities of the Diaspora, were very important for the birth of Christianity as an independent religion: St. Paul and St. John the Evangelist.
      St. Paul was a Pharisee priest who at the beginning had been strongly in opposition to Jesus’ preaching. He was a very learned and highly educated Jew and was part of that priestly category that controlled the Sanhedrin7 of the Temple. Strongly influenced by the Hellenistic Mysteries, he also enjoyed Roman citizenship, which gave him a very prestigious social status. He never personally met Jesus, but he came to know him during an ecstasy, which led him to embrace the teaching of the Messiah. Preaching the doctrine of Jesus to the ger-toshab of the Diaspora, he realized that these former pagans appeared more open minded than other Jews to accept the Good News (the Gospel). He taught that Jesus, thanks to his holy birth and his pure life, had finally joined God the Father in the heavens after death, where he sits at His right8. This was easily accepted by the ger-toshab, who already knew many examples of deification of heroes of the religions they professed before their conversion. Apotheosis (Latin: apotheosis, Greek: ἀποθέωσις) means deification, and often in Greek-Roman mythology heroes, after death, were assumed in the heavens as gods.
      In this way St. Paul began to spread the belief that the Jesus the Man was also God. Since the ger-toshab easily accepted this preaching, during the first council of Jerusalem (50 AD) St. Paul declared that in order to be Christians it was not necessary to be circumcised and to obey the Mosaic law. Moreover, he abolished all the dietary restrictions of Judaism. Some of the disciples of Jesus accepted the Pauline reform, others rejected it and returned to Orthodox Judaism. From this splitting of the original community a new religion was born, autonomous from Judaism: Christianity.
      The Jewish rituals that Jesus had followed in life were transformed into new Christian rites, with different intentions, forms and interpretations. Over time, Christianity replaced the exterior Mosaic law, very similar to the Islamic sari‘a, with the rules of Roman Law (lat.: jus romanum). The religion was organized socially as an assembly, the Church (lat.: ecclesia; gr. Ἐκκλησία, read ekklesìa = sskr. sammelana). The apostles and their successors were called “directors”, Bishops (gr.: επίσκοποι, read epìscopoi), and the disciples of Jesus were called “elders”, Priests (gr .: πρεσβύτεροι; read presbýteroi); the rest of the believers remained as laypeople. With the passage of time and the Romanization of the Church, the Bishop of Rome became the most important among the others and assumed the title of Pontiff (lat.: pontifex, builder of bridges -between this and the other world) and of Pope, or “father”. But all this belongs exclusively to the exoteric side of Christianity.
      St. John the Evangelist, author of one of the Gospels, the Apocalypse, of three epistles, and of several texts later declared apocryphal (occult), was not an apostle of Jesus, as claimed by Christian theologians.  St. John the Apostle was in fact a fisherman from Galilee, whereas the Evangelist was a priest of the Jerusalem Temple. It was the Evangelist who hosted the last supper in his house in Jerusalem and, after the death of Jesus, he looked after Mary, mother of the Christ, as if she were his own. Later he took her with him to his exile on the island of Ephesus. John the priest was one of the secret disciples of Jesus; he was, therefore, one of those who transmitted to posterity the initiatic paramparā of the Messiah. This initiatic organization, often inappropriately called the “Church of John”9, continued the ascetic life style of the Essenes under the monastic form10.
      St. John, who knew deeply both the Jewish esoterism and the Greek Mysteries, gave rise to the doctrine of the Triune God, the Trinity. The human mind can conceive the One God by attributing Him three characteristics: the first is that of the God-Father, which represents the very being (sat) of God. The second characteristic is the God-Word (Gr. λόγος; read lògos), conscious principle (cit) of the manifestation acting in a vibratory form. The third characteristic is the Holy Spirit, which is the principle of fullness and harmony (ānanda) in the totality of the One God11. The lògos (vāc) is also the principle of revelation that has been manifested among men by incarnating in the person of Jesus. This doctrine was accepted in dogmatic form also by the exoteric religion preached by St. Paul. On the other hand, the exoterism of the new religion does not explain how this conscious vibratory principle is used as a method (prakriyā) to exert it as a mantra to reach God. In one of the next articles dedicated to the practice of Hesychasm, we will examine the Christian initiatic method secretly transmitted by S. John.

      Gian Giuseppe Filippi

      1. St. Peter alludes here to the episode of Bar-Rabbas. See the previous chapter N° 23, Jesus the Christ.[]
      2. Acts of the Apostles, III.12-14. In the sacred texts of Christianity (GospelsActs of the ApostlesEpistlesApocalypse, or the New Testament of the Bible) the responsibility for the condemnation of Jesus is always unquestionably attributed to the Jews. Contemporary Catholics and Protestants, in order to ingratiate the favor of the unchallenged international power of the present State of Israel, are trying to distort history and to blame this condemnation on the Romans. With this latest politically correct ideology, which considers the Jews “elder brothers”, the Catholics are denying the importance of Romanity for their own Church. See ahead.[]
      3. It is not by chance that Jesus is under the influence of the planet Mercury, Budha, and therefore corresponds to the knowledge of the above-mentioned cosmological sciences.[]
      4. Epistle to the Thessalonians, IV.10.[]
      5. These anti-Jewish reactions were repeated over the millennia. The Zealots operated guerrilla warfare and terrorism among the host populations. Nowadays, Muslims behave in a similar way in the countries where they are guests. It is a subversive tendency common to all the Semitic religions, which refers to their rākṣasikā origins. See the chaps. 7 and 8 of this Series dedicated to Atlantis.[]
      6. The ger-toshab were exempted from following the Ten Commandments of Moses and from circumcision. The mutilation of the male genitalia is considered the “sign of the covenant with Jehovah”. These semi-converts actually represented a lower and servile social category, similar to the “followers of the book” (ahl al-kitāb) in Islamic countries.[]
      7. The ancient Jewish priestly college.[]
      8. Likewise, even in Yoga darśana and Tantrism, this unification (yoga or samādhi) of a human being with Īśvara is recognized as result of their practices.[]
      9. This saṃpradāya cannot be called “Church” because it does not have the external assembly structure, being formed exclusively by the teacher (guru) and his disciples (śiṣya).[]
      10. In the first centuries of Christianity, the term monk (Gr.: μοναχός, read monakòs, solitary: from Gr .: μόνος, read mònos, alone) meant initiated (dīkṣita).[]
      11. Our Indian readers will easily recognize the analogy between the Trinity and Saccidānanda concepts.[]